Recensione del Prof. Ciro Di Francia - Presidente dell'ENAM (Ente Nazionale di Assistenza Magistrale)
La ringrazio anzitutto per l'omaggio del Suo "Registro al vento" che ho apprezzato moltissimo perchè ho potuto accertare che il suo motto è validissimo e che è possibile "leggere oltre il visibile". Sono orgolioso di aver "militato" per oltre 40 anni nella Sua stessa categoria e di essermi battuto per una scuola migliore e per il suo personale, soprattutto precario. Lei possiede un ottimo grado di "resilienza", per cui sono convinto che riuscirà a riscuotere ottimi successi come insegnante e come madre, per essere giustamente ripagata per gli immani sacrifici che ha dovuto affrontare.
Lettera del Prof. Ciro Di Francia (*.pdf)
Recensione dell'Avv. Salvatore Perugini (Sindaco del Comune di Cosenza)
Non tutti sono capaci di mettere la propria esperienza a disposizione degli altri come Lei ha fatto con il Suo libro "Registro al vento". In realtà, quello da Lei scelto è un modo efficace di donare una parte importante di se stessi. È un impegno tanto più apprezzabile in quanto legato alla passione per il Suo lavoro e alle difficoltà che in esso ha incontrato, al mondo della scuola, alle dinamiche relazionali che vi si sperimentano, al rapporto educativo tra generazioni diverse, ai processi formativi, all'attenzione che ogni persona merita, soprattutto i giovani nei momenti delicati della loro crescita. Non sfugge, inoltre, che da ciò che Lei scrive traspare l'esigenza fortemente avvertita di affrontare il Suo impegno professionale con grande responsabilità, pur nella situazione di precarietà vissuta. Con il Suo libro, proprio perché scaturito dall'esperienza, Lei offre un'occasione di riflessione sui problemi che la scuola oggi vive, in un momento in cui sono particolarmente acute le difficoltà provocate dai tagli nelle risorse, tagli che diminuiscono le possibilità di lavoro per migliaia e migliaia di persone e incidono sulla qualità dell'offerta formativa. Complimenti, dunque, per la Sua fatica letteraria e auguri per il Suo lavoro, nel comune rispetto per "la vecchia Signora che ha compiuto sessant'anni", la nostra Costituzione.
Recensione del Prof. Fulvio Caporale (Direttore della rivista La Grande Lucania)
Il libro di Rossella De Marco, di origini trivignesi, è un vero e proprio articolato saggio di pedagogia, sotto le apparenze di un diario dove l'autrice sembrerebbe narrare una sua esperienza d'insegnamento a Milano e anche della conseguente, sofferta separazione da tre figli rimasti in Calabria, lontani dalla mamma per un lungo anno scolastico, già accettata solo come un autentico atto di fede verso la professione. Laureata in Giurisprudenza, chiamata ad insegnare una materia ritenuta, a torto, arida come il Diritto, appare già stupefacente come padroneggi con disinvoltura metodologia e didattica, pedagogia e psicologia, intendo dire senza aver compiuto alcun percorso specifico di studi in queste materie specifiche. Ma esistono dei soggetti umani che possiedono nativamente l'attitudine ad insegnare: te ne accorgi se ti fermi ad osservare un gruppo di bambini impegnati a giocare, c'è sempre qualcuno di loro che spiega con naturale chiarezza come si svolgerà il gioco e gli altri gli riconoscono per tacito consenso questo ruolo e soprattutto comprendono perfettamente. La De Marco possiede ad abuntantiam questa naturale vocazione all'insegnamento e, per quanto attiene agli studi universitari anche "Lettera a una professoressa" e "Il metodo della pedagogia scientifica" furono scritti da un pittore-prete e da un medico e i testi di Don Milani e Maria Montessori costituirono comunque i pilastri portanti della pedagogia del secolo scorso Esemplare nel libro della De Marco l'approccio umano con la scolaresca, anzì, non vorrei farle torto, alla singola e irripetibile individualità di ogni alunno e la risoluzione di far "guadagnare un anno" al figlio iscrivendolo in prima elementare solo a sei anni compiuti. Intanto siamo lieti che la nostra collega, esaurita la sua esperienza di emigrante, possa dedicare il suo talento ai figli e ai ragazzi del Meridione. E non rimpianga in alcun modo la giovane autrice la sua condizione di precaria-non di ruolo: l'unica distinzione utile, nella sua spietatezza, a definire gli insegnanti (sono gli alunni ad operarla e non sbagliano mai!) è quella tra chi è capace d'insegnare e chi invece non possiede alcuna attitudine a farlo. E, si fidi di questo vecchio insegnante in pensione, questi secondi sono la maggior parte...
Recensione dell'Avv. Bruno Rosaspina (Dirigente Segretario Generale comunale)
Complimenti all'autrice prof.ssa avv. Rossella De Marco per il volume "Registro al vento" una preziosa fonte culturale per un processo innovativo dell'insegnamento, un valido esempio per tutti. Nel mio commento al libro evidenzio come l'autrice sappia esprimere una nuova concezione dell'insegnamento che si impronta su metodi innovativi meno nozionistici rendendo più comprensibile e visibile la conoscenza delle tematiche in linea con i principi costituzionali di garantire i livelli essenziali delle prestazioni (ex art. 117 c.1 lett.m) della Costituzione quali obiettivi di servizio al cittadino di efficienza e qualità nelle relazioni sociali. Nel libro si fa recepire una forma di insegnamento secondo metodi di condivisione partecipata senza il peso di una didattica tradizionale. Esplicitare la conoscenza tacita, (mi rifersico a quel patrimonio di competenze e pratiche organizzative, tecnologiche ed operative che rappresenta il vero "capitale umano" dell'innovazione) significa creare nuovi metodi, la centralità ed il valore della comunicazione, che l'autrice nel volume ha saputo offrire ponendoli in una giusta relazione tra i fabbisogni culturali e l'offerta didattica per l'ottimizzazione delle conoscenze attese. Congratulazione ad una docente di diritto Rossella De Marco foriera e valida interprete di metodi nuovi di insegnamento molto più efficaci ed innovativi.
Recensione della Prof.ssa Ada Giudice
"Il mio registro è al vento perchè, come precaria, non so dove sarò domani" ..esordisce così Rossella De Marco nel suo primo libro, facendosi interprete di un nostro comune sentirci nel mondo della scuola, anche dopo trent'anni, con i nostri "registri al vento" ma, saldamente al timone dei nostri principi educativi e dei principi ispiratori la nostra pedagogia. Il libro di Rossella De Marco è una lettera di una professoressa agli alunni, ma in realtà è una lettera che dovremmo leggere tutti noi educatori. Ciò detto, per poter realizzare in ogni classe "l'essere classe", una cosa sola, un'entità unica, in cui si ribalti il principio del docente "vettore di contenuti" a favore del principio del docente che sostiene l'alunno nel momento in cui diviene protagonista della propria crescita umana, sociale, culturale. Rossella De Marco, nel sua opera prima, intreccia l'autobiografia di mamma e d'insegnante con la filosofia dell'educazione. Rossella parla di educazione, di apprendimenti, di motivazione al successo, di valorizzazione delle differenze ma con mano lieve anche se sicura, ecco dove si riscontra la filosofia dell'educazione. Rossella mamma e Rossella docente per vocazione s'intersecano, Rossella mamma che considera gli alunni figli adottivi, a 1000 Km di distanza dai suoi bambini, in una lacerante lontananza, è questa la vera "resilienza", la capacità di resistere agli urti dei sentimenti materni. Ma la sofferta lontananza diventa monito educativo per i suoi figli ed i suoi alunni, poichè insegna loro il senso del dovere, il senso del sacrificio, la capacità di sacrificarsi per realizzare le nostre " vocazioni ". E' questo il vero messaggio. Quanto entusiasmo esprime l'autrice nel libro, quante immagini allegre, fresche: aquiloni, farfalle, altalene. Lo stesso titolo "registro al vento" più che precarietà ispira levità, leggerezza; quella levità e leggerezza che si dovrebbe respirare in un'aula di scuola, sempre.
Recensione delle Prof.sse Licia Cavallari e Anna Teresa Minniti
Leggere "Registro al vento" di Rossella De Marco è una bella avventura. E' come se l'autrice ci portasse per mano a riscoprire atmosfere remote e presenti della nostra vita individuale e sociale. Sappiamo che una recensione deve avere un'impronta personale, piuttosto distaccata ed oggettiva, ma in questo caso, ci riesce difficile. Nel libro della De Marco ritroviamo le nostre stesse emozioni ed esperienze. Aquiloni, farfalle, vento come forza primigenia, come pulsione di vita, sono "raccontati" senza retorica. La professoressa scrive ai suoi allievi trasformandosi in adolescente, avvicinandosi sempre più alle loro giovani anime. Una scrittura "vera" che parla di una scuola "palestra di vita" prova di obsolete ridondanze. Una magnifica lettera che, a nostro parere, dovrebbero leggere sopratutto i docenti. L'autrice utilizza il suo duro "precariato storico" come forte input pedagogico; sembra dire: "ragazzi, la vita è dura ma proprio per questo dobbiamo conquistarla, lottando ed amandola". ...L'amore serpeggia tra le pagine del libro con pudore, coinvolgendo il lettore. Grazie, professoressa; ci hai regalato non solo uno strumento didattico per vivere la scuola in modo diverso ma anche la testimonianza di una pratica dei sentimenti; la tua è una voce concreta tra le note del passato e del presente.
Recensione della Prof.ssa Carmen Argondizzo
Ho letto il Registro al Vento, seguendo un pò lo stile di Pennac cioè non in modo lineare ma saltando da sezione a sezione per seguire le parti-titolo che a me sembravano più accattivanti. E' scritto con grande spontaneità e si nota la passione per il lavoro che svolgi. Misti molto nel tuo parlato... volando tra il rapporto con i tuoi alunni all'affetto infinito per i tuoi figli e la tua famiglia, ai consigli che vuoi dare ai tuoi colleghi. E le raccomandazioni, come una sorta di protezione, per tutti i bei volti che incontri in classe. Sono certa che trasmetti tanta motivazione ai tuoi ragazzi-ragazze. Continua davvero così. Anzi, considerati i tempi devo purtroppo dire... spero che ti facciano continuare così.
Recensione della Prof.ssa Pasqualina Rao (Preside della Scuola Media Statale "G. Falcone" Rende (CS))
Ho letto con affetto ed attenzione il suo "Registro al vento" e vi ho ritrovato tante voci di una comune passione per l'uomo e per la cultura. E quale docente, del resto, non le sentirebbe come proprie? Esse escono vibranti dalle Sue pagine, assieme al Suo desiderio di non fermarsi all'evidenza, ma di "scavare" negli alunni, per romperne i disagi e condurli al sapere. Trovo, quindi, molto piacevole quel Suo rivolgersi ai ragazzi, quel Suo parlare per "lettera" con loro, fino a ritrovare lì le ragioni stesse del Suo essere docente. Ma, forse, proprio nell'ingenza della materia, un sovrapporsi di piani stilistici viene spesso ad interrompere quel dialogo, che rimane la parte più intensa e passionale del testo. Le altre sollecitazioni, di natura più accademica, potrebbero costituire un diverso capitolo ed aprire la via ad altre osservazioni. Alcune disattenzioni della stampa quest'anno, talvolta, l'efficace schiettezza espressiva ed il genuino impulso creativo del testo. Con le più vive cordialità.
Recensione di Rosa Cardillo (Giornalista e conduttrice di TEN)
Il vento delle parole di Rossella De Marco scompiglia l'immobilità di una scuola incapace di riconoscere il valore del discente nella sua globalità di essere umano. La sua verve di docente originale ed attenta offre uno sguardo di speranza sul complesso mondo dell'insegnamento oltre che un valido strumento di conoscenza di ciò che ancora rende prezioso il rapporto tra allievi desiderosi di crescita interiore e professori capaci di essere dei "buoni maestri". Rossella De Marco è una di loro.
Recensione di Immacolata Gigliotti (Preside del Liceo della Comunicazione in Rende (CS))
Libro toccante e sofferto... Apprezzabile nella sua veste di "diario di bordo" ed autentico nella veridicità dei sentimenti... L'autrice parla al cuore, con linguaggio semplice ed efficace, diventa portatrice di messaggi universali che incitano a credere in una scuola che sia "simbiosi d'anime". La sua passione si mostra nella sua interezza d'interlocutrice innamorata dei suoi alunni e colleghi, ai quali dedica il suo "precariato" da educatrice professionalmente capace di trasmettere AMORE PER IL SAPERE. La sua vena di scrittrice le appartiene sin da piccola... e l'amore per la classe è nato in lei, nella sua stanzetta con i suoi giochi da bambina. Il linguaggio del testo suscita curiosità ed è stato molto apprezzato dai miei alunni, che partecipando all'incontro con l'autrice, ne hanno desiderato comprare immediatamente una copia. Degna di menzione è la sincerità dei sentimenti, con cui la scrittrice, ha il coraggio di "mettere a nudo" la propria anima, menzionando particolari a lei molto cari.
Recensione del Prof. Andrea Stillittano
Rossella De Marco è una giovane docente di Scuola superiore che da anni insegna materie giuridiche con un attaccamento singolare e una passione pedagogica davvero rari al giorno d'oggi. Con il suo "Registro al vento" Edizione Periferia, Cosenza 2009, dinanzi alla situazione scolastica attuale, segnata dalla precarietà e dalla incertezza, se da un lato, nonostante tutto continua lodevolmente a credere nel suo lavoro, dall'altro sa che riprendere un nuovo cammino non è facile se il vento non cesserà di soffiare sul fuoco della scuola, e la calma e la riflessione non restituiranno al docente il suo povero ma sempre caro registro smarrito.
Recensione di Sayuri Kusumoto (Docente - Progetto CLAC presso l'UNICAL)
I thought the book was wonderful. It laid out the serious problems that face the educational system today, but in a human, everyday light. You could see the classroom and students in your head. It's also the perfect reminder to why we teach....it's so easy to forget and become so discouraged in a system that seems to be made to oppress, but Rossellàs book is like a gentle nudge that awakens the love for teaching again. The personal moments, especially about family are nice...And I like the cake story.
Recensione di Paola Dall'Olio
Efficace, chiara e garbata denuncia della situazione di precariato nell'insegnamento, velata di dignitosa amarezza, per non poter proseguire il rapporto affettivo e di stima reciproca instaurato di volta in volta con gli alunni. Potrebbe essere un manuale per docenti ed anche per i genitori. Il concetto di RESILIENZA è evidenziato in maniera eccezionale, in quanto fino ad ora era pressocchè sconosciuto. Un piccolo testo filosofico - pedagogico in chiave MODERNA, accessibile a TUTTI.
Recensione di Rosanna Turano
'Più che acquistare, le cognizioni si devono conquistare'. La scolaresca che con le proprie forze, con la sua immaginazione e con la sua riflessione è arrivata ad acquistare nuove cognizioni, non si arresterà impotente, allorchè, venuto meno l'aiuto dell' insegnante, dovrà da se avanzare nell'illimitato campo del sapere. "Questo è quello che ho letto tempo fa in un libro di una didattica umanizzata e questo mi è parso d' intravedere nelle righe del "Registro al vento", scritto da Rossella De Marco, insegnante di diritto. In questo libro, una lunga lettera rivolta ai suoi alunni conosciuti e persi per la precarietà del suo lavoro, dà prova di un'ottima resilienza ed è pronta ad andare avanti per mettere a frutto tutte quelle capacità che, un buon docente ricercatore e riflessivo, sa di possedere. Un libro "pratico" nel quale l'insegnamento è aperto verso nuove strategie e verso un metodo d'apprendimento non automatizzato ma "principalmente riflessivo che aiuti ogni alunno ad auto interrogarsi per autorinforzarsi ed accrescere la propria autostima". Una didattica insegnata attraverso "la collaborazione basata sul lavoro reciproco e la continua negoziazione di regole ed obiettivi". Chi scrive è una insegnante che, come l'autrice del libro ha fatto del suo insegnamento una delle più importanti ragioni di vita, per cui oggi si sente di augurare alla giovane scrittrice che guarda nell'animo i suoi alunni, di non arrendersi mai dietro a "graduatorie mai esaurite" e di diventare giorno per giorno "architetto dell'apprendimento e artigiano della didattica". Al suo primo libro autobiografico che, non direi per fortuna ma per scelta editoriale ha fatto già presa sulle Edizioni Periferia che le ha assegnato il primo PREMIO ASSOLUTO del premio Letterario Nazionale "Donna e Scrittura. L'inedito nel cassetto" XIV edizione 2009.
Recensione di Elisa Gessica Savaglio
'Scuola... amore di sempre; palestra di vita in preda a passioni mai dimenticate; brusio di parole talora fuorvianti, che ci vorrebbero far arrendere dietro graduatorie esaurite'. E' con queste parole semplici ma efficaci che Rossella De Marco presenta il suo "Registro al vento", l' esperienza diretta di una di quelle poche persone capaci di attribuire il giusto senso ad una professione messa ai margini ormai da molti. Il filo conduttore dell'intero libro è la passione di una donna, madre di tre magnifici bambini, verso quel tipo di insegnamento che si propone di educare i propri allievi per farli diventare degli ESSERI UNICI ED IRRIPETIBILI. L'autrice è nello stesso tempo Donna e Madre e rivede i suoi figli nel volto degli allievi... spinta in più questa che le consentirà di svolgere appieno il suo "dovere" di Educatrice. Pur scrivendo della sua vita in qualità di docente di scuola secondaria di secondo grado, il libro di Rossella De Marco mostra la sua utilità anche per gli altri ordini e gradi di scuola, soprattutto per chi, NONOSTANTE TUTTO, continua ad inseguire il sogno della realizzazione professionale e individua nella scuola il mezzo per vivere meglio. Un libro di facile comprensione, un inno alla vita ed alla serietà dei docenti: un costante rispettare e valorizzare ogni soggetto portatore di un'esperienza singolare.